Sapete qual è il secondo stato del mondo per estensione dopo la Russia? Non è il Canada, ma il Garbage Patch, cioè la nazione di plastica costituita da tutte le isole di rifiuti che galleggiano pochi metri sotto la superficie di tutti i mari del pianeta. Ma che cos’è veramente? Quanto è grande? Perché si è formata? Perché nessuno ne parla? La ragione principale per cui questo enorme problema ambientale viene trascurato risiede soprattutto nel fatto che la maggior parte dei detriti non è visibile a occhio nudo. Ma la plastica c'è, e ha implicazioni disastrose sull'ecosistema marino: i frammenti vengono accumulati e assorbiti nella catena alimentare (a ogni livello trofico) mentre i detriti plastici di medie dimensioni sono causa di morte per i gabbiani e la fauna marina che li ingerisce per errore. Questo fenomeno non è solo presente nell'Oceano Pacifico: altre grandi concentrazioni sono state osservate nell'Oceano Atlantico, nell'Oceano Indiano e persino nel nostro Mar Mediterraneo, specialmente nel mar Adriatico. Come possiamo intervenire oggi dopo decenni di utilizzo selvaggio e incontrollato di uno dei materiali più utili ma al tempo stesso più potenzialmente pericolosi? Ma soprattutto, siamo ancora in tempo per eventuali soluzioni oppure abbiamo già oltrepassato il limite? Le risposte emergeranno in questa mostra attraverso approfondimenti, video, simulazioni di plastiche galleggianti come le cosiddette “lacrime di sirena”, decorazioni artistiche, attività interattive e favole per i più piccoli.
A cura di
Paolo Degiovanni, Alfonso Lucifredi, Chiara Segré, Debora Serra