Jules Verne ha letteralmente plasmato il nostro immaginario scientifico. Esattamente 150 anni fa usciva dalla sua penna "Dalla Terra alla Luna": era la prima volta che qualcuno immaginava che l'uomo potesse sporgersi, grazie alla scienza, al di là del nostro pianeta, verso lo spazio infinito. Il libro era un epica del progresso, ebbe un successo planetario, si radicò nell'immaginario, tanto da ispirare il primo film di fantascienza (Viaggio nella Luna di Méliès, 1902) e creando le basi dell'astronautica (Von Braun confesserà di aver scelto di occuparsi di balistica dopo aver letto Verne da bambino). "Dalla Terra alla Luna" di Verne è però solo uno dei più di 60 episodi (tanti quanto sono i suoi libri) che raccontano un periodo letteralmente sconvolto e messo sottosopra dalle scoperte scientifiche: un secolo in cui prevaleva l'esaltazione del progresso, ma in cui si intravedevano anche le tipiche incrinature che accompagnano il racconto scientifico nel 1900. Dopo aver raccontato in decine di libri l'epopea della potenza della scienza, verso la fine del secolo infatti, Jules Verne riprenderà i personaggi che aveva lanciato giosamente verso la Luna per trasformarli in spietati affaristi animati da un piano diabolico: costruire un cannone ciclopico con cui sparare un colpo tale da spostare - col rinculo - l'asse terrestre, creando così uno squilibrio che avrebbe influito sul clima permettendo loro di accedere a indispensabili risorse energetiche nascoste sotto i ghiacci del Polo Nord. Questo libro ("Il mondo sottosopra") chiude idealmente il ciclo iniziato con "Dalla Terra alla Luna" con cui è possibile capire l'immaginario scientifico dei nostri giorni.
A cura di
Lorenzo Monaco, Tecnoscienza.it