Il David di Michelangelo ha visto la luce da un blocco di marmo. Una volta pronto è stato posto in Piazza della Signoria, in centro a Firenze, per ben 370 anni. Per tutto questo tempo è stato esposto agli agenti atmosferici che, con la loro azione, seppur lentamente, lo hanno danneggiato. Così nel 1873, decisero di spostarlo in un posto riparato, all'interno della Galleria dell'Accademia, dove ancora adesso tutto il mondo può ammirarlo. Cosa succede ad un monumento quando è esposto all'aperto, senza la corretta manutenzione? L'opera è soggetta ad interazioni con diversi fattori ambientali, quali precipitazioni, variazioni di temperatura, di umidità relativa, cicli di gelo e disgelo, radiazione solare e azione del vento. Inoltre, poiché i monumenti spesso si trovano prevalentemente in aree urbane, è da considerare l'effetto dell' inquinamento, dovuto ad emissioni antropiche come traffico veicolare, navale (per le città portuali), attività industriali, riscaldamento domestico. L'esposizione dei materiali a questi fattori può portare al loro degrado. In particolare, i beni culturali come palazzi, statue, chiese sono costituiti principalmente da materiali lapidei naturali e artificiali. Tali materiali possono andare incontro ad alterazioni cromatiche, formazione di croste nere, di degrado biologico, cristallizzazione di sali, fessurazioni, distacchi, perdita di materiale, deformazione. Studiamo più da vicino queste problematiche e proviamo a risolverle per restituire alle opere d'arte l'equilibrio perduto.
A cura di
CNR - Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima